di Chiara Andreola, Cult di VeneziePost | 23 aprile 2016. Padova diventa laboratorio di una delle esperienze più innovative a livello nazionale per favorire il trasferimento tecnologico alle aziende: il Galileo Festival vedrà il lancio ufficiale di Smart Unipd, una srl costituita dall’Università per la vendita dei brevetti
Il tema del dialogo tra Università e impresa è ormai da tempo oggetto di discussione. Se infatti la prima dovrebbe essere l’interlocutore privilegiato delle aziende quando si parla di innovazione, è altrettanto vero che i due mondi appaiono spesso distanti. A ciò si aggiunge il fatto che questo dialogo, là dove c’è, spesso coinvolge solo le grandi aziende: non solo perché sono in grado di mettere in campo maggiori risorse, ma anche perché sono fortemente strutturate per confrontarsi con dipartimenti universitari e uffici di trasferimento tecnologico a loro volta strutturati a ragionare, per loro natura, su grandi progetti di ricerca. È del resto intuivo poi che dialogare con pochi soggetti è più semplice che non farlo con una miriade di piccole e piccolissime imprese, rette magari da imprenditori storicamente abituati a fare tutto – o quasi – da sé.
Per questo l’Università di Padova ha deciso di lanciare una sfida con Smart Unipd, una srl che sarà ufficialmente costituita il 28 aprile – ma già operativa, con un capitale sociale di 50.000 euro e un ulteriore finanziamento di tipo seed di 150.000 già deliberato – e che agirà come una società privata per rendere più agevole il trasferimento di tecnologia dai laboratori di ricerca verso le imprese: una novità assoluta nel panorama italiano e un punto di partenza per affrontare questo annoso problema. «Siamo partiti alcuni anni fa – ci racconta Fabrizio Dughiero, prorettore e delegato al trasferimento tecnologico dell’ateneo – dall’analisi del il modello messo a punto da Tim Cook (omonimo del più celebre ceo della Apple) all’Università di Oxford. Smart Unipd è uno strumento a disposizione di ricercatori e docenti per accelerare il processo di trasferimento tecnologico e portare know-how e risultati della ricerca sul mercato, e in questo la creazione di una società esterna all’Università rappresenta un punto fondamentale: permette di gestire la struttura organizzativa secondo logiche flessibili, dare obiettivi su cui l’organizzazione viene misurata, valutata ed eventualmente incentivata».
L’idea, sviluppata già negli anni scorsi anche attraverso un incontro tenutosi nella seconda edizione del Galileo Festival tra lo stesso Cook e tutti i rettori delle università del Triveneto, giunge ora alla sua fase conclusiva e di lancio. Proprio in apertura della prossima edizione del Galileo Festival, giovedì 5 alle 18, Smart Unipd sarà ufficialmente presentata al mondo imprenditoriale veneto alla presenza – oltre che dello stesso Dughiero – del rettore Rosario Rizzuto, della responsabile innovazione di Confindustria Veneto Isabella Chiodi, il fondatore di M31 Ruggero Frezza e dell’amministratore delegato di Unox Nicola Michelon. A tenere la relazione introduttivo sarà Tom Hockaday dell’Università di Oxford, che per prima ha ispirato con la sua società Isis Innovation l’esperienza padovana. «Da lì partiremo – prosegue Dughiero – cercando di costruire un’alleanza tra gli uffici di trasferimento tecnologico delle università del Triveneto, perché è solo facendo massa critica sia nell’offerta che nella domanda che un’organizzazione di questo genere può funzionare». Proprio per questo tra le attività principali di Smart Unipd c’è il fundraising per la creazione di una rete di persone e istituzioni che sostengano anche economicamente il trasferimento della conoscenza alle imprese; il sostegno alla sottoscrizione di contratti di collaborazione tra le imprese e i dipartimenti universitari (ricerca conto terzi, licensing brevetti – sono circa 200 quelli su cui l’ateneo può già contare -, promozione degli spin-off, ed altro ancora); e attività di promozione e relazioni pubbliche per la valorizzazione della ricerca e del know-how dei ricercatori. Alle aziende viene proposto di associarsi per usufruire dei servizi offerti dall’Università a fronte di una “fee” annuale che, insieme alle royalties, andrà a finanziare Smart Unipd: scouting delle risorse interne all’ateneo da aggregare attorno ad un’attività di ricerca multidisciplinare, prelazione nell’accedere alla proprietà intellettuale, brevi corsi di formazione tecnica per le aziende e veri e propri “pacchetti” per agevolare le attività di recruiting e poter coinvolgere il capitale umano – come tanti laureati, assegnisti e dottorandi – che potranno poi eventualmente essere assunti. «Smart Unipd vuole creare attorno a sé grazie ai servizi che offre una community non in senso generico, ma che faccia davvero innovazione – ribadisce Dughiero -: penso ad esempio alla ricerca per l’innovazione incrementale a servizio delle imprese, grazie ai 50 laboratori e 3000 ricercatori di cui l’ateneo dispone; al diritto di prelazione sui tanti brevetti che stiamo creando o nell’associarsi agli spinoff interessanti, riservato alle aziende associate per 6-8 mesi; ai servizi di job placement, assolutamente cruciali in un territorio che, come ci ha ricordato il rapporto della Fondazione Nordest, nel solo 2014 ha visto andarsene 2500 laureati e nel 2015 ben 4000 giovani tra i 25 e i 34 anni. Naturalmente le imprese associate, singolarmente o tramite le associazioni di categoria, potranno usufruire di sconti sui pacchetti di ricerca, formazione e servizi, fondamentali per lo sviluppo delle aziende».
Il Galileo Festival sarà quindi occasione per proporre ed avviare alleanze e collaborazioni, grazie anche a convegni promossi e gestiti dalle Università di Verona e di Ca’ Foscari, dedicati rispettivamente alle tecnologie verdi per combustibili, farmaci e gestione delle acque reflue, e al digitale e smart manufacturing. Ma l’Università di Padova sarà costantemente impegnata nei giorni del Festival nella valorizzazione ad ampio raggio delle competenze che quotidianamente mette in campo, e nell’esplorare il sempre più fitto intreccio di legami con il mondo imprenditoriale che l’ateneo contribuisce a tessere: sono infatti diversi gli incontri che l’ateneo promuove direttamente, o a cui partecipa tramite suoi docenti e ricercatori. Il 5 maggio alle 15 si terrà ad esempio un dibattito sul tema dello smart working e dei professionisti 4.0, con numerosi docenti e professionisti – tra cui il prof. Paolo Gubitta che presenterà la ricerca “Professionisti quattropuntozero” e il fondatore di H Farm Maurizio Rossi -; alle 16.30 si parlerà di StartCup Veneto; il 6 maggio, con il convegno “Università, spin off, startup e Pmi innovative: un ponte tra tradizione e futuro del territorio” si approfondirà il nuovo ruolo dell’Università per il trasferimento tecnologico a favore del territorio e delle startup e delle PMI innovative, e viceversa il ruolo degli imprenditori e delle PMI. La lista degli eventi in cui ateneo padovano, imprese e altri e istituzioni collaborano è comunque lunga: l’elenco completo è disponibile su www.galileofestival.it