Il Mattino di Padova.
Dai big data alle applicazioni nel campo della robotica, l’innovazione viaggia ormai a una velocità che impone cambiamenti strutturali a ritmo incessante. Cambiamenti che impongono riflessioni di fondo sullo stesso concetto di natura umana, che richiedono competenze che mixano elementi filosofici e sociologici con intelligenze matematiche, statistiche, mediche e ingegneristiche.
Da questi presupposti prende avvio il programma della sesta edizione del Galileo Festival dell’innovazione, promosso dal portale ItalyPost e dal Comune di Padova, in collaborazione con il Corriere Innovazione – Corriere della Sera, la Commissione europea e Agenda Digitale del Veneto 2020, che si terrà a Padova da giovedì a sabato e che da anni è il principale è più partecipato appuntamento nazionale sui temi dell’Innovazione. Di questi temi si discuterà a 360 gradi alla presenza di numerosi ospiti, tra cui Vito Mancuso, Francesco Profumo, Stefano Micelli, Viktor Mayor-Schonberger, Diego Piacentini, Giovanni Caprara e molti altri.Dio, Uomo e Tecnologia.
A dirigere la manifestazione, anche quest’anno, il responsabile editoriale del Corriere Innovazione ed editorialista del Corriere della Sera Massimo Sideri, che aprirà il Festival giovedì alle 11.30 al Teatro Verdi con un dialogo con uno dei più grandi teologi del nostro tempo, Vito Mancuso, sul tema “Umano Post-Umano: un dialogo su Dio, Uomo e Tecnologia”. Il nodo lavoro e competenze. Alle 18, si discuterà di “Champion a caccia di competenze: le competenze che mancano alle imprese” in uno degli appuntamenti clou della manifestazione che riguarda proprio il tema forse di più grande attualità, ovvero la drammatica assenza di competenze di cui le imprese hanno bisogno. Dopo il saluto di Gilberto Muraro, presidente della Fondazione Cariparo, tre imprenditori racconteranno ai giovani quali sono le competenze di cui hanno estremo e urgente bisogno. Si tratta di Valter Brasso della piemontese Teoresi (che solo quest’anno ha assunto 200 giovani), Emanuela Colosio della bresciana Colosio e Davide Stefanelli di Vem Sistemi. In seguito, il vicedirettore del Corriere della Sera Daniele Manca dialogherà con il presidente della Fondazione Fbk e già ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, e con Stefano Micelli, presidente Progetto Manifattura Milano, su come i sistemi formativi rispondono – o meno – all’enorme quanto inevasa offerta di posti di lavoro, che rischia di limitare la competitività del sistema Paese.
Tra gli appuntamenti principali, giovedì, le presentazioni degli autori finalisti del Premio letterario Galileo per la Divulgazione scientifica: Stefano Mancuso, Anna Meldolesi, Marco Malvaldi, Gabriella Greison, Piero Martin e Alessandra Viola. Il giorno successivo, alle 11.30, in Aula Magna a Palazzo del Bo la proclamazione del vincitore. Dai big data allo spazio. La giornata di venerdì si caratterizzerà per un’altra serie di appuntamenti a partire dalla lezione di Marco Zanetti, docente di Fisica sperimentale alla Scuola Galileiana di Studi Superiori, sul tema “Machine learning: quali applicazioni nella vita di tutti i giorni?”. Alle 10, il focus si sposterà sul tema della proprietà intellettuale con un dibattito curato da Studio Bonini, “Brevetto o Segreto? Dai trade secrets alla cultura dell’innovazione”: protagonisti, tra gli altri, Maurizio Bianchini, docente di Diritto commerciale dell’Università di Padova ed Ercole Bonini, fondatore Studio Bonini. Alle 15, la lectio magistralis di Viktor Mayor-Schonberger, docente di Internet Governance and Regulation all’Università di Oxford e autore di Reinventare il capitalismo nell’era dei big data (Egea) che discuterà di “Big data revolution: l’etica nella società interconnessa”. Il pomeriggio prosegue alle 16.30 con l’intervento di Massimiano Bucchi, docente di Sociologia della Scienza dell’Università di Trento e autore di “Come vincere un Nobel. Il Premio più famoso della scienza”.I grandi della ricerca. La conclusione del Festival, sarà interamente dedicata al “Futuro della Ricerca” e alla presentazione di ricercatori che stanno rivoluzionando le scienze a livello internazionale. Tra i protagonisti dell’incontro curato con Airc e Armenise Harvard Foundation, nomi come Elisabetta Dejana, chief Vascular Biology Program Ifom, Firc Institute of Molecular Oncology Foundation, , Andrea Mattevi, docente di Biologia molecolare e Genetica dell’Università di Pavia, e Graziano Martello, ricercatore dell’Università di Padova.