Un cartellone con 50 eventi e oltre 150 relatori. Galileo Festival della Scienza e dell’Innovazione torna a Padova (14-16 ottobre) e questa decima edizione è «dedicata in particolare alla space economy, una frontiera nuova che nei prossimi anni sarà trainante per l’economia mondiale», dice Giovanni Caprara, direttore del Festival.
Terra-spazio, un binomio dove tecnologia e innovazione viaggiano unite e se la sfida in questi primi decenni del nuovo Millennio è tornare a mettere i piedi sulla Luna e persino colonizzare Marte, a far riflettere sui «come» e i «se» sarà l’ex astronauta Paolo Nespoli ospite della giornata inaugurale. «Innovare per crescere» e «Il futuro nello spazio», i temi da sviluppare. Con 313 giorni trascorsi sulla Stazione spaziale internazionale, l’autore del libro autobiografico Farsi spazio. Storie e riflessioni di un astronauta con i piedi per terra (Roi Edizioni), ricorderà che «persone comuni possono fare cose fuori del comune» purché istruite e formate correttamente.
Che sia anche questo il ruolo della scienza? «Nei quattro giorni del Festival discuteremo sulle opportunità e le sfide di oggi, dall’energia alla robotica e all’intelligenza artificiale alle scienze della vita», dice Caprara. Scienziati, docenti e tecnici daranno vita a dibattiti che raramente vengono affrontati nei talk show televisivi. «Gli investimenti privati e pubblici e le attività di ricerca svolte oggi, gli esperimenti effettuati sulla stazione spaziale, avranno presto una ricaduta sulle attività terrestri. Avremo sistemi autogestiti dall’intelligenza artificiale, apparati elettronici in grado di auto-ripararsi, automobili senza autista e in casa cucine completamente domotizzate», dice Caprara. Un Festival come vetrina sul futuro per discutere di etica, energia, de-carbonizzazione, risorse, acqua, cibo, farmaci di nuova generazione (Mrna), salute. «Festival Galileo offre uno sguardo su come affrontare la realtà odierna nella sua dimensione multidisciplinare, tenendo conto che scienza e tecnologia debbono integrarsi», dice Caprara.
Tecnologia, rivoluzione digitale e Ai aprono a opportunità ma anche a dubbi e preoccupazioni e restandone avvolti, per il filosofo Luciano Floridi si amplia la forbice tra intelligenza e capacità di agire (e di risolvere il problema con l’intelligenza) propri dell’uomo. Temi che saranno affrontati nel talk «Etica dell’intelligenza artificiale». «Floridi ci ricorda che nonostante non sia sempre semplice comprendere del tutto il funzionamento di un sistema di Ia, ciò non ci solleva dalla responsabilità di gestire questa tecnologia nel migliore dei modi possibili», dice Caprara.
Con Guido Tonelli, fisico del Cern (uno dei padri della scoperta del Bosone di Higgs) si entra nella fisica del futuro, quel confine tra sapere e mistero, dove le domande prendono forma, le verità vengono messe in discussione, spingendo a non smettere di cercare. E se «parliamo di scienza per capire la vita» il talk conclusivo del Festival è affidato a Giorgio Parisi, premio Nobel 2021 per la fisica. Il suo discorso sul cambiamento climatico è diventato la traccia di uno dei temi della maturità e a fine agosto ha ritirato il premio Capalbio per il libro In un volo di storni, la meraviglia dei sistemi complessi. Sistemi di cui Parisi ha studiato il disordine. «Nel corso di dieci anni il Festival Galileo è diventato un importante appuntamento nazionale sui temi dell’innovazione, unendo le prospettive di crescita delle imprese con i grandi temi della scienza e del trasferimento tecnologico — dice Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost —. L’innovazione non riguarda solo le start-up, ma come le imprese riescono ad assorbire dalla ricerca scientifica e come riescono a trasformare la conoscenza».