In uno scenario economico in continua evoluzione, il Nordest d’Italia rappresenta un teatro di antiche tradizioni industriali come meccanica, elettrotecnica, automotive, elettronica e agrifood che ora si confronta con le nuove dinamiche della globalizzazione e soprattutto con i temi legati alla sostenibilità e all’Intelligenza artificiale. Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige sono regioni che sono state e vorrebbero ritornare ad essere il motore del nostro Paese, ma la volontà non basta, servono piuttosto visione, obiettivi di medio lungo termine e soprattutto investire nell’innovazione. I territori che attraggono talenti e investimenti sono quelli che puntano sulla tecnologia e sull’innovazione e le regioni “non centrali” come il Nordest possono eccellere grazie a strategie che valorizzano specificità locali e spirito innovativo. Il futuro passa attraverso uno stretto connubio tra il “Made in Italy-tradizione”, e il “Made in Science-innovazione”. Le riflessioni fatte in questi anni da economisti come Enrico Moretti, Giulio Buciuni e Giancarlo Corò suggeriscono una rotta chiara: non servono più incentivi isolati, ma un ecosistema di innovazione che attragga talenti e investimenti, creando ambienti in cui le idee si incontrano e si fondono. Questa visione trova risonanza nella concezione di “frugal innovation” e di “subtractive innovation”, approcci che vedono l’innovazione non solo come avanzamento tecnologico, ma come risposta consapevole alle necessità ambientali e sociali. Nel solco delle parole di Steven Johnson, “Se osservi la storia, l’innovazione non deriva semplicemente dal dare incentivi alle persone; deriva dal creare ambienti in cui le loro idee possono connettersi”, il Galileo Festival dell’Innovazione diventa quindi non solo una vetrina di idee innovative, ma anche un “salotto di conversazione” dove le idee possono circolare, combinarsi, evolvere e produrre futuro per il nostro territorio.
Attraverso eventi e workshop, gli attori principali dell’innovazione si incontrano dando spazio all’accademia, agli imprenditori, ai decisori politici e a intellettuali illuminati, alimentando così una sinergia essenziale per il progresso della regione. La trasformazione del Nordest, sostenuta dall’impulso del Galileo Festival, si configura come una straordinaria opportunità per la regione di proiettarsi sul palcoscenico globale. Un mix ben calibrato di politiche strategiche, investimenti e cooperazioni segna il sentiero verso un futuro brillante e influente, dove il Nordest non sarà solo spettatore, ma protagonista attivo nella narrativa dell’innovazione sostenibile.