Una edizione del Festival segnata, per la parte in presenza, dai timori che si sono diffusi negli ultimissimi giorni sul piano sanitario, che hanno indotto una parte del pubblico a preferire la visione degli eventi in digitale. In ogni caso sono state ben 2.723 le presenze agli oltre 50 incontri che hanno visto protagonisti scienziati del calibro di Lawrence Banks, director general ICGEB-International Center for Genetic Engineering and Biotechnologies, Lucia Del Mastro, coordinatore del Centro di Senologia dell’Ospedale Policlinico San Martino IRCCS di Genova, e Telmo Pievani, filosofo della scienza evoluzionista, comunicatore e saggista; economisti e sociologi come Marco Magnani, economista e saggista, Antonio Casilli dell’Institut Polytechnique de Paris, nonché imprenditori del calibro di Federico de’ Stefani, amministratore delegato Sit, Riccardo Agugiaro, amministratore delegato Agugiaro & Figna, e Antonio Valitutti, amministratore delegato Hype.
Eventi seguiti anche con grandissimo interesse sulla rete. Sono stati infatti oltre 20.000 i contatti in rete, con miglia di visualizzazioni degli eventi sulle diverse piattaforme messe a disposizione e dal Galileo Festival e dai suoi promotori. Il Festival si è concluso con l’assegnazione del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica che è stato assegnato a Giulio Cossu per il suo La trama della vita (Marsilio Editori).
Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori per il successo non scontato della manifestazione. Andrea Colasio, assessore alla Cultura del Comune di Padova ha così commentato l’evento: «Sono estremamente soddisfatto della riuscita di questa manifestazione, non solo perchè siamo riusciti a garantire la partecipazione del pubblico in totale sicurezza a tutti gli incontri, ma anche perchè attorno al Premio Galileo siamo riusciti a mettere in moto una rete di relazioni che ha permesso di dar voce e visibilità alle principali istituzioni culturali e scientifiche della città. Siamo cioè riusciti a costruire insieme un progetto che rilancia Padova come capitale della Cultura scientifica e dell’innovazione».
Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico dell’Universita di Padova ha a sua volta dichiarato: «E’ stato, come ogni anno, un grande piacere portare ricerca e innovazione fuori dalle mura dei laboratori universitari. E il Galileo Festival è il contenitore più adeguato dove la conversazione è di casa. Una conversazione che vede coinvolti gli attori principali dei processi tipici dell’innovazione e della ricerca: imprenditori, ricercatori e cittadini comuni. La Settimana patavina della Scienza e dell’Innovazione sta crescendo ogni anno di più e anche se quest’anno la pandemia Covid19 ha limitato la partecipazione in presenza, non ne ha limitato il successo in termini di qualità e contenuti».
Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost ha osservato che«Il Galileo Festival, oltre a lanciare idee che aiuteranno il sistema Paese ad innovare, ha svolto esso stesso il compito di compiere un percorso di innovazione, trovando un corretto equilibrio tra la possibilità di seguire la manifestazione in presenza e in sicurezza e seguirla attraverso i canali digitali. Nel new normal che già stiamo vivendo e che ci aspetta, come molti relatori hanno sottolineato, l’innovazione verrà solo da chi riuscirà a costruire il corretto equilibrio tra socialità, sicurezza e digitale. Ci aspettano mesi purtroppo complicati ma le idee emerse al Festival potranno contribuire a risolvere, almeno in parte, alcuni dei problemi che emergeranno nel prossimo futuro».